Per due decenni atleti di tutto il mondo hanno corso e gareggiato in uno dei più bei paesaggi italiani.
Per tre giorni più di 1000 atleti si sono messi alla prova, hanno lottato sofferto e dato tutto per arrivare al traguardo.
Venerdì vertical, sabato skyrace, domenica anche gli under 18 in gara a provare le brezza della sfida contro se stessi.
E la festa che fa da cornice. Un sabato sera con musica dal vivo sotto il tendone a far ballare chi ancora non si sentiva stanco.
Il percorso quest’anno però non ha brillato e molti i malumori tra gli atleti.
La decisione di deviare sulla pista nera chiamata ‘Diego’ non è stata delle migliori.
Risultato, imbottigliamento di circa 600 atleti dopo pochi chilometri provenienti da una strada forestale per infilare uno stretto sentiero ripido e scivoloso… roba da principianti….
La deviazione ha portato ad una variazione di lunghezza e dislivello.
Uno sviluppo di 23 Km e un dislivello di 1900 metri.
Qui ci siamo spaccati le gambe…ma il meteo è venuto in nostro soccorso, impossibile salire fino al Piz Boe’ per scarsa visibilità, cio’ ha permesso a molti di riprendere fiato e continuare la gara riuscendo a dimenticare polemiche e discordie ricordando che alla fine l’organizzazione fa il massimo per la nostra sicurezza e per la buona riuscita della manifestazione.