Tor des Geants 330 km 24000 D+, decima edizione.
Ho avuto la fortuna di essere tra i 960 atleti presenti sotto l’arco di partenza a Courmayeur. Il Tor des Geants, una gara o meglio un viaggio che è diventato in pochi anni, un “mito” per gli amanti degli endurance trail. Avrei molte cose da raccontare, a partire dai mesi di preparazione mirati a questo appuntamento, il cui obiettivo era giungere al traguardo di Courmayeur senza obiettivi di tempo o piazzamento. Sin dai primi km ho mantenuto un ritmo molto tranquillo cercando di mantenere il più possibile un ritmo costante, correndo senza mai forzare nei passaggi più facili o nelle discese. Le prime due giornate di gara sono state caratterizzate da una bella nevicata e poi da freddo intenso, in particolare durante le notti. Per fortuna poi, dopo anche qualche ora di pioggia il sole è tornato a splendere sulla Valle d’Aosta. Durante il Tor, nessun dettaglio è da tralasciare, perché anche un piccolo problema, se non gestito, può portarti a finire fuori gara. Quindi è fondamentale alimentarsi bene e con regolarità, coprirsi per evitare di raffreddarsi, cambiare spesso i calzini ed avere cura dei piedi ad ogni base vita. L’organizzazione è veramente imponente, una macchina perfetta che ruota intorno agli atleti, pronta a supportarli per ogni esigenza. Per mia fortuna, forse proprio perché ho mantenuto sempre un ritmo costante, non ho mai avuto alcun problema e pian piano salivo e scendevo dai 19 Colli del percorso, tutti ad una quota media di 2700 mt con due vette oltre i 3000 mt. Il giorno e la notte diventano un tutt’uno ed il sonno è sicuramente il nemico peggiore da gestire. Io in 4 notti ho dormito in totale 4ore e mezza. Il mio Tor si è concluso in 114h30’, in 98 esima posizione. Nonostante non siano grandi numeri, come prima esperienza in un endurance trail sono più che soddisfatto.
Claudio Rossi