Z2, questa è la gara che abbiamo corso con partenza da Zermatt ore 21.45 (anticipata di 1 ora per questioni sicurezza) .
Difficile trovare le parole per descrive questa gara, ma andiamo con ordine: molto toccante il briefing a l’eglise di Zermatt con tanto di benedizione che fino ad ora avevo solo visto nei filmati della PDG. Bene ci siamo manca davvero poco allo start. Quest’anno per la tanta neve caduta il sentiero che sale a Zmutt è bloccato da una slavina quindi siamo riusciti ad evitare di sacrificare un paio di scarpe da trail. Attraversata la via centrale di Zermatt e usciti dal paese sci ai piedi risaliamo la pista del Furi fino ad arrivare a Stafel dove inizia la traccia di salita per Schonbiel. Da qui si forma la cordata, legati avanziamo sul ghiacciaio della Tete Blanche la cui vetta raggiungiamo alle 2 del mattino.
Nel buio della notte affrontiamo la prima discesa sempre legati in cordata, un emozione particolare questa, discesa molto facile ma sempre su ghiacciaio crepacciato. Ghiacciaio che in una delle prime edizioni ha inghiottito una Patrouille mai più ritrovata. Arrivati ad Arolla i giochi si fanno duri, la stanchezza incomincia a farsi sentire ed il percorso sale molto ripido verso il couloire del Riedmatten dove ci attende un’alba di un giorno per noi trionfale. Canale nel quale ci sorpassa la squadra vincitrice con nuovo record del tracciato dell’ esercito italiano (ragazzi che andare). La luce del nuovo giorno porta la carica in corpo è così che attraversiamo il lungo tratto del Lac De Dix, chi con le pelli agli sci chi in modalità sci di fondo tecnica libera. Ora la stanchezza è asfissiante ,cerchiamo di darci manforte un con l’altro senza cedere al pensiero di non farcela. Arriviamo a la Barma e i primi raggi di sole ci scaldano le ossa , ora ci attende uno dei tratti più belli della gara la Rosablanche dove un tifo eccezionale di appassionati con campanacci , bandiere, tanto cibo e bibite è pronto ad aiutarci a combattere le famose crisi di fame.
Da qui in poi è una bellissima cavalcata fino a Verbier con tanto tifo e tanti incitamenti da parte di tutte le persone che incontriamo (persino sulla Tete Blanche c’era gente a vedere il passaggio delle pattuglie). Arrivati a Verbier si mettono gli sci nello zaino e si corre verso il traguardo lungo due ali di folla stile tour de France. Ringrazio Zan e Rossi i miei due compagni di cordata per questa meravigliosa avventura, VIVE LE PDG!
GO ALTITUDE RACE